Potere alla parola, potere alla Parola
17 Dic 2014 - BLOG di Federico ZANARDO, Redazionali del Giovedì (federico, parola, potere, zanardo)
«Riflettere su questo incredibile mezzo di comunicazione proprio dell’Uomo: la parola»
di Federico ZANARDO
18.12.2014 – Appena fatto il giro di boa del frenetico mese di Dicembre, mi fermo a ripensare a quanto vissuto nelle ultime settimane, rendendomi conto di come, sia nella vita personale che in quella lavorativa, siano stati giorni fitti di dialoghi.
Questa considerazione, di conseguenza, mi ha portato a riflettere su questo incredibile mezzo di comunicazione proprio dell’Uomo: la parola. E se ne potrebbe parlare per ore, stimolati da diverse provocazioni: meditiamo prima di parlare? Che peso diamo alle parole che utilizziamo? Modifichiamo il nostro linguaggio a seconda di chi abbiamo di fronte? …e via dicendo. Le risposte a questi quesiti, tanto semplici da apparir banali, spesso non corrispondono a quelle che ci aspetteremmo, ma non sta a me, non ne sarei mai in grado, dirvi come e quando usare quali parole. Mi limiterò a tre semplici considerazioni.
La prima è un simpatico ritornello col quale sono solito interrompere i miei ragazzi quando sono palesemente in procinto di aprir la bocca senza prima aver riflettuto su quanto stanno per dire. Mi perdonerete la fanciullesca semplificazione, ma la “Regola delle 10 P” è tanto elementare quanto di una veridicità disarmante, così scontata che troppo spesso viene dimenticata:
«Pensa Prima, Parla Poi, Perché Parole Poco Pensate Portano Problemi»
Questo utile refrain, però, ed ecco la seconda considerazione, non deve diventare un freno a mano tirato a prescindere. Le situazioni che affrontiamo ogni giorno è normale che vadano incontro ad ostacoli, incomprensioni, dubbi. E la soluzione più immediata, è provare ad approcciarsi ad essi parlandone. Confrontandosi. Cercando di dare “Potere alla parola”. E, cosa fondamentale, se qualcuno parla, bisogna essere capaci di ascoltare. La posizione educativa che ricopriamo all’interno degli oratori ce lo dimostra in maniera privilegiata ed inqequivocabile. Quanti nostri bambini han bisogno di capire, bombardandoci di domande? Quanti nostri ragazzi han bisogno di sfogarsi, parlando con qualcuno che magari è già passato attraverso simili vicissitudini? Quanti nostri adulti in difficoltà coi propri figli vengono a chiedere un confronto, un parere, un punto di vista esterno al contesto familiare? Le nostre orecchie come sono? Le teniamo aperte e disponibili ad ascoltare la loro parola?
Ma se queste mie considerazioni si fermassero qui, evidentemente, sarebbero solo “tante belle parole”, buone intenzioni, sani principi a cui nessuno mai penserebbe di opporsi. Dove sta il barbatrucco? Dove sta il Salto di Qualità? A cosa tende quanto detto finora? Semplicemente, conduce a quella che è la nostra grande Vera risorsa: la Parola, con la P maiuscola. È nella Parola di Dio, e lì solamente, che possiamo trovare quanto cerchiamo. È cercando di meditarla e praticarla quotidianamente che possiamo fare passi in avanti. Brani di Vangelo, magari sentititi e risentiti come quelli relativi alla Natività che ci accompagno in questi giorni, ci scorrono nelle orecchie, rischiando di lasciarci nell’indifferenza. La stessa indifferenza con la quale rischiamo di ascoltare un adolescente che si sta lamentando, per l’ennesima volta, di quanto è infame la prof di Lettere che gli ha piazzato l’ennesimo 4.
Scrolliamoci di dosso questa “abitudine” alla Scrittura: torniamo a dare “Potere alla Parola”. Quando Zaccaria ha timore e dubita della Parola, ecco che esso stesso perde la parola:
“Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo.” [Lc 1, 20]
E allora affidiamoci proprio a quei brani di Vangelo di questi giorni, che conosciamo a menadito, e che ci ricordano quanto la Parola sia fondamentale. La Parola dell’Angelo che Annuncia a Maria che sarà la Madre di Dio. La Parola di Maria, “Eccomi”, che accetta con coraggio, e che corre ad informare Elisabetta. La Parola dell’Angelo che annuncia ai Pastori la nascita di Gesù, e li invita ad accorrere a Betlemme, a cercare un bimbo in una mangiatoia. Per poi ripartire, per annunciare al mondo questa Parola, la Lieta Novella. E i pastori partono, “senza indugio”. Impariamo la lezione da Zaccaria, e affidiamoci all’esempio di Maria e dei pastori. Diamo potere alla parola, dando Potere alla Parola.