A mezzanotte a chi pensi?
31 Dic 2014 - ADOLESCENTI, BLOG di Elisa RONDANINI, Redazionali del Giovedì (2014, 2015, adolescenti, capodanno, elisa, fede, mezzanotte, oratorio, rondanini, te deum, volti)
«A mezzanotte penserò a loro, volti e nomi presenti e passati»
di Elisa RONDANINI
31.12.2014 – Per dire il Te Deum: vedere la vita con gli occhi di Dio – è la notte di San Silvestro: “A mezzanotte a Chi pensi?”
Mi piacerebbe chiederlo a tutti quei ragazzi che quotidianamente incontro in oratorio, quelli un po’ dispersi, che non vengono in oratorio per delle attività specifiche, ma che semplicemente “stanno”. I classici “tamarri”, insomma. Tanti volti e tante storie di adolescenti della strada, di quelli che se l’oratorio resta chiuso si ritrovano ai parchetti o girano nei centri commerciali in cerca del wi-fi gratuito e non hanno nessuno che li accolga. Quelli che dichiarano di non essere credenti, ma che passando al bar dell’oratorio, tra una lattina e due caramelle lupoalberto, mi fanno le domande di fede più vive e stupefacenti che ci si possa aspettare. Quelli che sono un po’ arrabbiati, che studiano poco, che giocano tanto, che per rabbia rompono le palline del ping pong e così – a modo loro- mi urlano che hanno bisogno di essere visti, che di sentirsi invisibili ormai ne hanno piene le scatole.
Ma soprattutto quei ragazzi che, a turno, ad alta voce esclamano “che vita di M… !”.
Perché ogni volta che sento loro dire “che vita di merda!” mi riecheggia invece un “la mia vita è proprio bella!” che ho urlato saltellando felice. E che penso spesso.
Ma com’è possibile che la mia vita sia così bella e la loro invece così insoddisfacente? Cosa c’è di così diverso? Può essere così ingiusta la vita da dare solo tristezza e disperazione a qualcuno e gioia e speranza a qualcun altro?
Se non credi che tutto il bene che hai ricevuto sia dono di Dio, chi ringrazi?
Ancora peggio: se di bene nella tua vita non ne vedi, a mezzanotte a chi pensi?
Il 31 dicembre la liturgia ci chiede di dire insieme il “Te Deum”, come preghiera di ringraziamento, che ci aiuta a ripensare all’anno passato e a ringraziare Dio per la sua presenza nella nostra vita, per l’anno passato insieme a noi, per i doni che ci ha fatto, per la vita che abbiamo avuto la grazia di vivere.
E nel mio caso a mezzanotte penserò a loro, volti e nomi presenti e passati, incontrati in questo 2014 che, anche per me, non è stato tutto rose e fiori ma che è stato di sicuro un anno pieno della presenza dello Spirito nella mia vita. E che spesso si è manifestato nei modi più inaspettati, attraverso le azioni, le domande, le urla di qualcuno di questi ragazzi.
Ripenso ad Alberto, considerato da tutti caso perso fin dalla terza media, che ha avuto il coraggio di accompagnarmi a rallegrare il pomeriggio di qualche vecchietta malgrado gli sfottò dei sui coetanei. Ripenso a Marco, che quando i suoi soci hanno iniziato a distrarre i bambini del catechismo dalla finestra è entrato spontaneamente nella stanza con me e mi ha aiutato a farli star tranquilli.
Ripenso ad Ale, che non ha saputo dirmi di no quando gli ho suggerito di giocare a dama con un ragazzo con disabilità ed è stato un esempio vero di condivisione e di dono di sé e del proprio tempo, o a Daniel, che è entrato in chiesa al volo a pregare per cinque minuti senza curarsi delle malelingue del resto del gruppo.
La mia mezzanotte sarà un “Te Deum” ricco dei loro volti, che sono una vera grazia!
Per il loro 2015, vorrei tanto che ognuno di loro possa vedere la propria vita come la vede Dio: una meraviglia.
Che non significa che si annullino tutte le difficoltà, gli ostacoli, le sofferenze, né che le si neghino, ma che ciascuno, in cuor proprio, riesca a percepire che nonostante tutto la nostra vita è una grande promessa di bene. Che i loro errori e le loro sconfitte non determinano per sempre chi sono, che si può ricominciare, cambiare, sognare in grande. Che possono essere migliori, se lo vogliono.
Che se saranno capaci di cambiare cantilena, qualcuno (o Qualcuno!) pronto ad aiutarli a cambiare vita ci sarà:
Tu sei la nostra speranza,
non saremo confusi in eterno.