LA GMG, UN MESE DOPO…
1 Set 2016 - 18-19enni & GIOVANI, BLOG - Scintille di Vita, BLOG di Elisa RONDANINI, Redazionali del Giovedì (casa, Cracovia, diocesi, ELISA RONDANINI, esperienza, famiglie, giovani, GMG, mese, Papa Francesco)
Dopo la pausa estiva, vogliamo ripartire insieme con i redazionali del Giovedì del nostro “Blog iN Tasca…” , ripercorrendo insieme ad alcuni amici la grande avventura della GMG, un’esperienza che ha permesso a partire dalle parole di Papa Francesco, di prendere davvero forza per vivere davvero la vita a pieno, con uno sguardo diverso e luminoso, perché la vera esperienza inizia ora da casa… dove ognuno di noi è chiamato a ri-partire.
BLOG di Elisa RONDANINI
01.09.2016
A distanza di un mese dalla GMG di Cracovia, proviamo a farvi gustare un po’ dell’esperienza che abbiamo vissuto...
Dopo aver avuto la possibilità di andare a Colonia nel 2005, accolta da famiglie tedesche così ospitali da spazzare via ogni tipo di pregiudizi sulla freddezza dei nordici, ed essere stata contagiata dall’allegria del sole cocente di Madrid nel 2011, un gruppo di cari Amici mi ha trascinato nell’avventura di tuffarci anche solo per tre giorni nel clima di festa e preghiera tipico di ogni GMG, per ascoltare cosa il Signore aveva da raccontare a me e cosa le persone che avrei incontrato mi avrebbero insegnato… e anche questa volta non sono stata delusa!
La GMG è piena di colori, di volti, di sorrisi, di balli, di danze, di preghiere e di silenzi, di incontri con l’altro e con l’Altro.
Potrei continuare così per ore, preferisco però far sentire la voce di qualche altro giovane… Visto che il Papa stesso ci ha chiesto di alzarci dal divano ed essere protagonisti della nostra vita per essere testimoni, ho pensato che nessuno può raccontare la GMG meglio di coloro che l’hanno vissuta pienamente: tanti ragazzi della nostra diocesi hanno partecipato e tanti ragazzi dei nostri oratori e delle nostre parrocchie hanno molto da raccontare!
Eccone quattro che hanno con gioia accolto l’invito…
Sono Cristina (19 anni, Magenta), Luca (18 anni, Rodano), Lorenza (17 anni, Venegono Superiore) e Samuela (26 anni, Cantù).
Perché hai deciso di partecipare?
Cristina: “Per provare una nuova esperienza, per trovare alcune risposte e per crearmi nuove domande oltre a quelle già in valigia. La GMG mi attirava da quando ero piccola e vedevo i più grandi della mia comunità che erano stati a Madrid…”
Luca: “Ho deciso di partecipare perché era un’esperienza che non volevo assolutamente perdermi. Ne avevo sentito tanto parlare, e il solo pensiero di incontrare tantissima gente, nello stesso luogo, per lo stesso motivo mi riempiva d’energia positiva..”
Lorenza: “Innanzitutto, la GMG era un’occasione in più di vacanza con i miei amici dell’oratorio! Mi sembrava anche un’opportunità da non perdere, soprattutto per provare emozioni nuove e, ora lo posso confermare, indimenticabili!”
Samuela: “Avevo già partecipato a Madrid mi ricordavo l’emozione provata, e la carica che mi aveva dato il vedere così tanti giovani come me li tutti riuniti per un unico scopo: incontrare Gesù! Sono partita con la consapevolezza che questa volta sarebbe stato diverso sia perché andavo con alcuni ragazzi che ho educato fin dalla preadolescenza, sia perché avremmo seguito ogni momento della GMG come le catechesi e l’accoglienza del Papa e questo mi ha permesso di andare anche con uno spirito più pronto…”
Cosa ti aspettavi?
Cristina: “di trovare novità su più fronti…a partire dalle nuove conoscenze che sono poi diventate amicizie, la condivisione di una nuova esperienza con le persone con cui ho già condiviso tanto, una nuova Parola che mi avrebbe fatto riflettere per riuscire magari a fare un po’ più di chiarezza sulla strada che voglio prendere e la guida spirituale che sto cercando in questa tappa molto importante della mia vita (dopo aver affrontato la famosa maturità!)”
Luca: “Mi aspettavo di vivere un’esperienza molto positiva sia per me sia per la mia fede. Mi aspettavo di conoscere tanta nuova gente ed ero curioso di incontrare persone da tutto il mondo.”
Lorenza: “Sinceramente non sapevo proprio cosa aspettarmi: sapevo ci sarebbe stato il mondo intero lì con me e che sarebbe stata un’esperienza unica, ma mi fermavo qui. Credo di non aver cercato troppe informazioni di proposito, per potermi sorprendere ogni istante!”
Samuela: “Mi aspettavo di essere sempre più cosciente e consapevole che senza la presenza di Dio nella mia vita e nelle mie relazioni, essa non vale nulla!”
Cosa ti ha sorpreso?
Cristina: “Mi ha sorpreso come le persone che ci hanno ospitato nella palestra della scuola dove dormivamo ci abbiano accolto così calorosamente da farci sentire a casa. Era come se fossimo tutti una grande famiglia che stava a stretto contatto ogni giorno, che non badava tanto alla diversità di lingua o di provenienza, anche tra gruppi dello stesso decanato.”
Luca: “Mi ha sorpreso molto l’ospitalità dei cittadini polacchi e l’organizzazione che c’era dietro ogni attività. Inoltre sono rimasto colpito all’enorme afflusso di gente da ogni angolo del paese presente alle manifestazioni.”
Lorenza: “Sicuramente mi ha colpito davvero molto la facilità con cui con tutti, nessuno escluso, indipendentemente da paese di provenienza, sesso, linguaggio, idee e culture, si riusciva a comunicare e a creare legami di amicizia!”
Samuela: “…Sorpresa di due cose: innanzi tutto l’ospitalità! Eravamo in famiglia a Wieliczka, e non mi sarei mai aspettata un’accoglienza così grande, soprattutto dai due volontari che ci facevano da punti di riferimento: ci hanno seguito in ogni istante aiutandoci molte volte ad evitare quei cibi in scatola… E poi la spiritualità: eravamo molti, e quando si è in tanti i movimenti ma soprattutto la preghiera si fanno più difficili, ci sono molte distrazioni… Invece alcuni momenti della veglia sono stati sorprendenti, specialmente quando in tutto il Campo della Misericordia (durante la veglia di sabato, ndr) ha iniziato ad accendersi la luce delle candele: davvero emozionante, mi è venuta la pelle d’oca!”
Cosa ti ha messo in difficoltà?
Cristina: “In difficoltà mi ha messo ovviamente stare così tanto tempo a contatto con altre persone perché non è facile vivere con i propri amici e quando si diventa come una famiglia escono sempre delle discussioni (anche inutili a volte). Poi mi hanno messo in difficoltà le parole del Papa… quando durante la veglia ha detto che siamo noi il nostro futuro, che dobbiamo prendere in mano la nostra vita perché è NOSTRA e di nessun altro e quando ci ha invitati ad alzarci dal divano, metterci le scarpe e portare uno zaino in spalla per iniziare un cammino ribadendo che fosse il nostro, personale… Mi ha fatto pensare molto e sono uscite varie domande sulle quali bisognerà fermarsi a riflettere parecchio.”
Luca: “Mi ha messo in difficoltà un po’ l’alloggio (venti persone in un appartamento con un solo bagno) e anche la confusione, divento claustrofobico in mezzo a così tanta gente!”
Lorenza: “Tutto era predisposto per rendere a noi pellegrini il soggiorno più semplice. Nelle liste delle cose da portare lo spirito di adattamento era sicuramente al primo posto, perciò, anche se in alcuni casi il cibo polacco non eguagliava la nostra cucina italiana, sono riuscita ad apprezzare gli sforzi…”
Cosa ti porti a casa?
Cristina: “Mi porto a casa nuove domande e nuove mete per la mia vita. Uno zaino pieno di ricordi meravigliosi e ricchi di misericordia, soprattutto ricevuta …guardando in faccia gli inconvenienti capitati personalmente! (Un braccio ingessato, ndr) oltre a nuove amicizie che spero di mantenere anche a casa.”
Luca: “Mi porto a casa una fede più salda e una nuova consapevolezza di me. Mi porto a casa la voglia di mettermi in gioco e, ricordando le parole di Papa Francesco, il desiderio di non vivere la mia vita nella passività!”
Lorenza: “Sicuramente mi porto a casa un sacco di nuove amicizie che mai prima avrei pensato di riuscire a creare in così poco tempo, anche con persone mai viste prima. E proprio questi legami, alcuni appena nati, altri rinforzati, so che mi accompagneranno sempre, fisicamente o nella mia memoria.”
Samuela: “Mi porto a casa due immagini: la prima riguarda l’aiuto reciproco nelle difficoltà, soprattutto quando si faceva sentire la stanchezza! Inoltre avevamo un amico che era in sedia a rotelle e ci siamo aiutati a vicenda perché lui non si sentisse un peso e noi non ci sfinivamo a portarlo! La seconda è accaduta alla fine della veglia, quando abbiamo piantato la nostra croce (quella diocesana) nella sabbia e intorno ad essa abbiamo messo delle candele. Dopo un momento di silenzio dove tutti abbiamo contemplato la croce, abbiamo detto compieta, anche se c’era un po’ di caos intorno.”
In che modo la GMG di Cracovia ti ha cambiato?
Cristina: “Mi ha cambiato nel modo di vedere alcune cose, con occhi diversi e con la voglia di dare una mano agli altri. Ha cambiato alcuni rapporti che voglio cercare di far evolvere verso qualcosa di più grande e più bello. Ha cambiato anche una delle mie scelte sul mio futuro in ambito universitario (ormai ci siamo quasi!) e un po’ anche sull’aiuto che do in casa.”
Luca: “Questa esperienza mi ha cambiato sotto il punto di vista della maturità e nella decisione di ciò che definisco come prioritario per la mia vita.”
Lorenza: “Di sicuro posso affermare di sentirmi una persona nuova dopo questa esperienza: riprendendo le parole del Papa, ora mi sento davvero piena di forza, in grado di abbandonare il divano per allacciarmi le scarpe e iniziare a vivere davvero la vita, sotto un’ottica diversa e più luminosa. Mi sento molto più aperta nei confronti del prossimo e disposta ad aiutare chiunque possa avere bisogno del mio piccolo ma sincero aiuto. La GMG è davvero iniziata al ritorno a casa!”
Samuela: “Credo che un’esperienza del genere mi resterà dentro per sempre, soprattutto perché non so se ne farò altre, forse anche questo è un motivo che mi ha spinto ad andare e a viverla a pieno. La mia fede è cresciuta un po’ di più e so che l’amore di Dio è per ciascuno di noi nonostante ciò che la vita ci riserva, anzi non dobbiamo mai abbandonare la nostra fede, confidando e affidandoci sempre a Lui.”
Se dopo un mese, questi sono i primi frutti, … Non possiamo che aspettarci grandi cose!