Fondamentalisti dell’Amore
12 Feb 2015 - BLOG di Vito CASALINO, Redazionali del Giovedì (amore, dell'amore, fondamentalisti, vito casalino)
“cercare di condividere il più possibile l’esperienza d’Amore che vivo”
di Vito CASALINO
12.02.2015 – Con questo titolo provocatorio comincio questo nuovo articolo consapevole del fatto che i termini al primo impatto non sembrano connettersi bene tra di loro, tanto da poter sembrare un ossimoro, perché il fondamentalismo ci parla di una chiusura e l’Amore di un’apertura ma credo che se ci debba essere una cosa per la quale si possa essere fondamentalisti (come estremisti o integralisti), questa, è proprio l’Amore.
Vado a spiegarmi; innanzitutto utilizzo il termine fondamentalismo nell’interpretazione più estesa nel senso di quell’atteggiamento ultraconservatore che intende attuare alla lettera alcuni precetti senza neanche immaginare un’eventuale altra interpretazione e forse qualcuno di voi comincia già a capire dove sto andando a parare.
Leggiamo spesso notizie raccapriccianti di persone che commettono crimini in nome di una qualche ideologia o presunta religione e mi sono sempre chiesto che cosa può portare l’uomo, il mio fratello, a compiere queste azioni, e la risposta che mi son dato marzullianamente è stata che molto probabilmente queste persone non si sono sentite mai toccate dall’Amore e credono che non avendolo visto, semplicemente non esista. La compassione per queste persone (lo so, è impopolare), in me diviene enorme e tra le altre cose penso che questo sia uno dei motivi per il quale mi son sentito chiamato a svolgere il servizio di responsabile laico d’oratorio, per cercare di condividere il più possibile l’esperienza d’Amore che vivo costantemente e aiutare lo Spirito Santo a demolire piano piano tutti i muri di divisione che il diavolo costruisce incessantemente. Da dire subito che se siamo cristiani non possiamo dubitare che alla fine lo Spirito Santo avrà la meglio in questa sfida impari perché nulla può vincere contro Dio che è Amore. In tutto questo però, Gesù ci chiama alla responsabilità e ci invita a prenderci cura del prossimo perché così facendo genereremo la consapevolezza della salvezza. Ogni oratorio, nella sua unicità, ha questa missione, e così le varie reti di relazione, i vari progetti, le strutture fisiche, e tutto quello che c’è e si fa diventa strumento per poter cercare di raggiungere l’obiettivo di far sentire i nostri bambini e ragazzi toccati dall’Amore del Signore.
Il significato evangelico dell’Amore lo conosciamo tutti, ma ogni tanto è bene ricordarselo perché ce ne dimentichiamo troppo spesso. Il significato dell’Amore è la Croce e come Gesù nel Getsemani abbiamo paura di andarle incontro, ma se Dio è veramente Amore allora non possiamo scordare di metterci nelle sue mani e accettarla perché altrimenti non avremmo amato fino in fondo. Amare è sacrificarsi per gli altri accettando la loro libertà e fortunatamente a noi non è chiesto di Amare il mondo ma “solo” Dio e il prossimo, allora, se cominciamo/continuiamo ad amare la fidanzata, il marito e gli amici saremo a buon punto, ma non dimentichiamoci che “il prossimo” sono anche le persone che incontriamo per strada, che ci rubano il parcheggio, che ci chiedono l’elemosina, che incontriamo sul bus a scuola e a lavoro, se riusciremo ad amare anche loro allora si che ne trarremo vero giovamento, perché l’Amore è contagioso e non si può contenere perché è calice traboccante.
Se questo è il “vero” significato dell’Amore allora ci tocca pregare, meditare, riflettere e decidere perché spesso nei nostri oratori si consolidano certi meccanismi e dinamiche che, seppur nate genuinamente, vanno oggi, ad allontanare e ad allontanarci dall’obiettivo. Ogni oratorio ha i suoi esempi, sta a noi operatori pastorali, insieme alle comunità, di fare il lavoro della purificazione dei progetti, portando periodicamente tutti, sulla strada che si intende percorrere, e tutto questo credo vada fatto nella collegialità ma su questo dedicherò uno dei prossimi articoli.
In conclusione penso che se c’è una cosa che non ammette mediazioni, che non può essere moderato e in cui non ci si può credere “finchè va tutto bene e le cose funzionano”, questo è l’Amore.