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VEDRAI CHE BELLO!

6 Ott 2017 - IN EVIDENZA, SPECIALE ARCIVESCOVO MARIO (, , , , , , , , )

VEDRAI CHE BELLO!

A cura di Ivan PELUCCHI | “L’anno pastorale, come quello scolastico e della vita sociale, è all’inizio: c’è sempre un po’ d’apprensione e nessuno può pensare di essere pronto in tutto. Come sarà? Ce la faremo? Ci manca questo e ci manca quello: come si potrà fare? C’è però un fascino nell’azzardo e sono certo che molti adulti affidabili e saggi potranno incoraggiare: vedrai che bello!”

Così il nostro Arcivescovo Mario saluta l’inizio dell’anno oratoriano che coincide con il suo ingresso ufficiale nella Diocesi di Milano. L’inizio è un momento speciale ricco di particolare grazia, carico di attese e desideri. L’inizio di un nuovo anno oratoriano ci da la possibilità di rimetterci in gioco nuovamente di percorrere strade nuove e inaspettate.
L’inizio dell’anno è come la partenza per un cammino speciale: ci prepariamo per tempo, studiamo il percorso, prepariamo il nostro zaino con tutto il necessario, a volte anche troppo. Dobbiamo decidere cosa mettere nel nostro zaino per quest’anno.

Icona biblica per questo anno oratoriano è quello di Giovanni 1,35-39. Come per i due discepoli c’è stato Giovanni il Battista che ha indicato loro Gesù come l’Agnello di Dio, così sta alla “Comunità Educante” indicare Gesù ai più piccoli. Tutti come i due discepoli ci mettiamo alla sequela di Gesù chiedendogli: “dove abiti?”. I due discepoli seguirono Gesù fino a casa. La casa è il luogo dove ci sentiamo a nostro agio, al sicuro. Erano circa le quattro del pomeriggio, il giorno volgeva verso sera e si fermano con lui: stanno bene, facciamo in modo che tutti si sentano così! “Venite e vedrete” è l’invito che Gesù rivolge ai due discepoli, un invito che inizia dalla bellezza dello stare insieme, proprio partendo dal vissuto concreto e dalle esperienze di vita che facciamo.
Vedrai che bello! Proprio partendo dalla bellezza delle esperienze che viviamo insieme nella grande casa che è L’Oratorio dobbiamo portare i ragazzi “a riflettere sulle situazioni della vita che hanno bisogno di discernimento”.

Discernimento è una delle parole chiave di quest’anno che ci vuole introdurre nel cammino verso il Sinodo dei giovani. Sarà un cammino di sequela, di proposta vocazionale. Come i due discepoli sono stati accompagnati a riconoscere in Gesù la persona da seguire da Giovanni Battista e sono stati stimolati a chiedergli: “Maestro, dove abiti?”, così la Comunità Educante non si stanchi mai di indicare Gesù come modello e proposta di vita a tutti: bambini, ragazzi, giovani e adulti.
Vedrai che bello! Questo grido che ci stimola a non farci sopraffare dai mille impegni, dalle riunioni, dalle cose da fare, ma ci vuole spingere a seguire Gesù come i due discepoli e a stare con lui.
Anche tutti noi che operiamo negli Oratori siamo sempre in cammino, l’inizio dell’anno pastorale ci permette di crescere e di cambiare per permettere a tutti di “essere con noi”. Viviamo il grande dono dell’inizio rimettendo in gioco le nostre capacità e gli stimoli giusti senza dimenticarci di chi sta un po’ ai margini e spesso fa molta fatica a tenere il passo, ricalibriamo i nostri cammini con un passo adeguato affinché nessuno si senta a lasciato indietro. Cerchiamo di rendere leggero il nostro bagaglio di preconcetti, di aspettative e di organizzazione e impariamo ad accogliere l’altro con i suo ritmi e i suoi tempi.

Nell’oratorio ti tuffi a capofitto in una girandola di incontri, di giochi di attività, ma soprattutto di relazioni: si possono incontrare bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, adulti, nonni tantissime persone che in questi giorni di inizio anno si sono impegnate, sono state presenti e sono qui perché hanno ricevuto l’invito di qualcuno che ha detto loro: vedrai che bello!
Il mese di settembre ci ha visto impegnati nella Festa di apertura dell’anno oratoriano che, notoriamente, è un momento che vede coinvolte moltissime persone e da slancio all’inizio dell’anno. La festa è quell’attimo che catalizza risorse ed energie che dobbiamo riuscire a “imbrigliare” per poterle “sfruttare” durante tutto l’anno che ci si apre davanti.
Un inizio che ci vede impegnati nelle varie programmazioni, così importanti, delle varie attività, dei cammini, della catechesi, dello sport. La presentazione della Pastorale Giovanile diocesana, Educare (un percorso di formazione per gli educatori preado e ado) hanno dato il via a quest’anno sottolineando come i momenti formativi siano di primaria importanza. Curiamo sempre, con attenzione, la nostra formazione e quella di tutte le persone che si impegnano nei cammini educativi non lasciamola mai in secondo piano, tutti abbiamo bisogno di migliorarci nel cammino di sequela del nostro modello: Gesù!

In tutti gli oratori in questi giorni c’è stato grande fermento e si respirava l’aria nuova tipica di ogni inizio, come una macchina che si rimette in moto facendo rumore, con quel bellissimo rumore di un motore rombante. Raccogliamo questi doni che ogni hanno ci vengono dati e mettiamoli a frutto per poter dire tutti insieme: Vedrai che bello!
Come per i due discepoli che sono stati accolti a casa da Gesù, così l’oratorio sarà una casa accogliente per tutti, un luogo dove trovarsi e condividere insieme il cammino. Vedrai che bello!
Buon inizio anno a tutti.

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