ERNESTO OLIVERO: Giovane sì! Comincio io.
22 Dic 2016 - 18-19enni & GIOVANI, ADOLESCENTI, Redazionali del Giovedì (Arsenale della Pace, comincio, Ernesto, Giovane, io, Olivero, Sermig, sì, Torino)
A cura di Ernesto OLIVERO – Fondatore del Sermig | Il nostro è un mondo che si riempie la bocca con i giovani, come se la giovinezza fosse solo una questione di età. Non l’ho mai pensato.
Anzi, dico di più: gli anni c’entrano poco.
Nella vita ho incontrato novantenni semplici e stupiti come bambini e ventenni già vecchi, finiti, senza più speranze.
Purtroppo, succede. Ed è un rischio che corriamo tutti.
Saggezza è capire che la giovinezza è racchiusa nel sogno che insegui, nell’ideale che dà senso alla tua vita, nell’impegno che metti nel custodirlo e soprattutto nel viverlo.
Per questo, è giovane chi vive la sintesi fra l’incoscienza e la piena coscienza, fra il sogno e la realtà. Chi prova a vivere parole paradossali nella normalità dei giorni.
È giovane chi vive qui e ora con pienezza, chi gusta ogni istante la sua novità.
È giovane chi sa rimanere fedele ogni giorno, innamorandosi.
È giovane chi vede la propria debolezza, non la rifiuta o la nasconde, ma al contrario la ama, per trasformarla nella sua forza più grande.
È giovane chi rispetta il proprio corpo, lo cura, lo fa crescere, lo nutre solo del cibo che dà vita.
È giovane chi sa avere pietà, chi prova compassione, chi non si vergogna di commuoversi.
È giovane chi si circonda di persone migliori di lui, chi sa ascoltare chi è più vecchio e amare chi è più giovane.
È giovane chi sfida l’impossibile, chi non perde la speranza, chi si ostina ad amare e a credere che il mondo può cambiare, come cambia ognuno di noi.
È giovane chi non smette mai di stupirsi, chi rifiuta la logica dell’abitudine, della rassegnazione, della non speranza.
È giovane chi non dirà mai: “Tanto sono così, non posso farci niente”, ma al contrario: “Sono così, ma posso sognare, posso cambiare la mia vita. Io posso cambiare il mondo”.
Come? La strada è una sola: aiutarci a dire i sì e i no che contano nella vita. Non ne esiste un’altra.
Penso alla droga, per esempio. Dico sempre ai ragazzi che incontro. “Vi drogate? Vi spinellate? Allora siete vigliacchi due volte. Siete vigliacchi perché se tra voi c’è un nuovo Francesco d’Assisi, un nuovo Einstein, un nuovo Leonardo Da Vinci, con la droga – qualsiasi tipo di droga – non potrà mai esprimersi al cento per cento. Ma siete vigliacchi per un altro motivo: parlate di pace, parlate di giustizia, parlate di un mondo migliore. Bene, se comprate droga, aiutate la mafia, date i vostri soldi a mercanti di morte”. Così sul resto. “Se riempirete la vostra vita di relazioni superficiali, di sballi, di tempo sprecato, che persone sarete?”. Sia chiaro, quando parlo così non voglio fare la morale a nessuno, solo un ragionamento che parte dalla vita concreta. La vita concreta che mi ha fatto vedere che basta un pugno di giovani per cambiare il corso della storia di una città, di un Paese, del mondo. Giovani indomabili, puliti, disposti a donarsi, a crederci, a mettersi in gioco. Giovani capaci di rimanere così per tutta la vita. È solo questa la “giovinezza” di cui ha bisogno il mondo, la “giovinezza” di chi è e sceglie con un sì di rimanere giovane per sempre.
Questa è la sfida vera del nostro tempo.
Ognuno di noi, educatori, insegnanti, preti, laici, non credenti abbiamo la responsabilità di accoglierla, farla nostra, e rispondere come possiamo, affinchè la bellezza che Dio ha seminato nel cuore dei giovani possa portare i frutti di cui il mondo ha bisogno.
Ernesto Olivero