LA RICETTA DELL’ORATORIO
20 Ott 2016 - ADOLESCENTI, BLOG di Claudio NASUELLI, ORATORIO 3.0, Redazionali del Giovedì (accogliente, adolescenti, apertura, avventura, carlo maria martini, CENTRO, Claudio Nasuelli, comunità cristiana, corresponsabilità, cottura, disponibilità, dosi, educativa, entusiasmo, fede, fiducia, fondamentali, futuro, gioco, giornata mondiale della gioventù, giovani, gruppo, ingredienti, l'eucarestia, la parola, livello, metropoli, milano, oratorio, Papa Francesco, periferia, regia, rete, ricetta, sogna, spirito santo, tempo, trascinare, uscita)
BLOG di Claudio NASUELLI
20.10.2016
Tempo di cottura: almeno 12 mesi
Livello: Medio-Alto
Dosi: per una Comunità Cristiana
INGREDIENTI FONDAMENTALI
La Fede
Lo Spirito Santo
La Parola
L’Eucarestia
Una Comunità Cristiana accogliente e che sogna il futuro
Apertura e disponibilità nel mettersi in gioco anche in rete
Un gruppo di giovani e adolescenti che si lasciano trascinare con fiducia nell’avventura
Una regia educativa sostenuta e condivisa nella corresponsabilità della Comunità stessa
La pazienza di saper aspettare senza pretendere risultati immediati
Un pizzico di entusiasmo e allegria non guastano mai
INGREDIENTI NON NECESSARI
Le grandi strutture tipiche degli oratori (campi sportivi, palestre, i bar, sala mensa, cineteatro)
PREPARAZIONE
Se dovessimo fare una ricetta per fare un Oratorio oggi, sicuramente la prima cosa che escluderemmo a priori sarebbero le grandi strutture, perché “se vogliamo fare oratorio” non dobbiamo metterci a fare eventi e basta… perché l’Oratorio non è una pro loco o un’associazione, ma è un’istituzione di Pastorale Giovanile, è quella parte della comunità cristiana – parrocchiale o come diremmo oggi anche della comunità pastorale, che per vocazione e missione, in uno stile tutto suo e immutato nel tempo, si occupa della crescita umana e cristiana dei più giovani.
Quando pensiamo a un Oratorio, in particolare uno nuovo, ci viene subito alla mente l’immagine di una struttura moderna, grande e sicuramente accogliente e pure abbastanza costosa probabilmente… ma l’accoglienza prima di tutto non viene dai mattoni ma dalle persone, infatti il grande Cardinale Carlo Maria Martini, diceva che se vuoi guardare il volto di un Oratorio devi guardare il volto dei suoi educatori, dei suoi animatori… e non di certo la facciata moderna del cortile principale d’ingresso!
Questo non significa che non bisogna costruire e pensare oratori moderni e attrezzati, ma che bisogna prima pensare e sognare anche insieme, il contenuto di questo nuovo Oratorio e solo dopo il contenitore… perché se vogliamo fare Oratorio, non necessariamente intendiamo dire magari di costruirne uno nuovo, o comunque anche se fosse… prima dobbiamo aver le basi per un buon contenuto…
Nella maggior parte dei casi, gli ingredienti fondamentali si trovano anche molto facilmente e con grande sorpresa, là dove non ci sono strutture e dove per vari motivi, non c’è nemmeno lo spazio per farle: infatti chi ha poco ha sempre una grande capacità di accoglienza, di disponibilità e anche di gioia ed entusiasmo, un po’ come quella che cita spesso Papa Francesco rivolgendosi anche ai giovani, come ad esempio durante la Giornata Mondiale della Gioventù in Polonia.
Nella nostra grande diocesi ambrosiana, l’Oratorio possiamo dire che è nato nel cortile del Vescovo, del parroco, lungo la darsena dei navigli… e ancora oggi, in città o meglio nella grande metropoli lombarda, si nota subito che i ragazzi che frequentano l’Oratorio in settimana lo fanno con una scelta ben chiara e netta, perché sicuramente non vengono per il campo da calcio in erba sintetica che non esiste e nemmeno perché sono assidui frequentatori della messa domenicale, ma perché in quel cortile e in quei chiostri sotto le guglie del Duomo, trovano qualcosa che da nessun altra parte, nella grande Milano, possono trovare… quello stile immutato nel tempo che accoglie ancora oggi e genera a volte un ambiente famigliare, di casa.
Eppure sono ragazzi come tutti gli altri e nonostante tutte le attrazioni per chi vive in centro, ancora oggi vanno all’Oratorio.
La stessa fotografia la possiamo trovare nella periferia della grande città, dove per motivi opposti anche lì non troviamo certamente le grandi strutture tipiche degli oratori ambrosiani, eppure anche se con maggiori problemi e fatiche, i ragazzi che varcano la soglia dell’Oratorio, che dobbiamo ricordare che non è mai rinchiusa in un cancello ma che va ben oltre in uno stile di uscita… lo frequentano non perché non hanno alternative come accade ancora oggi in provincia, ma perché come citato prima, trovano quello stile immutato e originale che è sempre stato e sicuramente rimarrà sempre nell’Oratorio.